giovedì 9 aprile 2009

Il terremoto

Chi, come me, viene da posti in cui il terremoto non sa nemmeno cosa sia se non per aver visto le immagini in televisione, può capire come mi sono sentita quando domenica notte il letto ha iniziato a sobbalzare e mi sono svegliata di colpo realizzando ormai a scossa quasi terminata che cosa era successo… e io sono stata fortunata perchè nessun danno c’è stato da noi, solo tanta paura e la notte in bianco.
Qualche scossa in seguito, e poi alla mattina la partenza per l’Aquila (lasciamo perdere i commenti ai cari Superiori per la loro organizzazione…. Meglio tacere): vedere coi propri occhi una città devastata che sembra quasi di stare in un film… case distrutte, palazzi collassati su sè stessi o che si reggono in piedi quasi per miracolo, la gente del posto che è riuscita a salvarsi che gira per la città dalla notte prima in attesa di aiuti e chi è stato più fortunato ha preso la macchina e si è diretto subito ai centri di accoglienza, chi ha dormito dentro le stesse macchine in attesa che i vigili del fuoco dessero loro una mano per raggiungere le case o i negozi di proprietà per recuperare le minime cose e poi fuggire… dover bloccare le persone che vorrebbero rientrare in casa per recuperare quel poco che possono prima di andarsene sapendo che è troppo pericoloso anche solo aprire una porta (e trovarsi in quei vicoli durante la scossa è un’esperienza che non auguro a nessuno di fare!). Migliaia le forze di polizia e non presenti: polizia, carabinieri, noi del CFS, protezione civile, volontari e tra tutti coloro che hanno fatto il maggior lavoro, i Vigili del Fuoco con tutti i nuclei, sempre lì in mezzo a scavare, la gioia nel trovare qualcuno ancora vivo dopo oltre 40 ore e la disperazione nel recuperare i corpi senza vita tanto più numerosi…
Odiare i giornalisti che se ne fregavano della sicurezza, e coloro che per me sono i veri “sciacalli”, gente che girava per le strade interdette, quasi come in una gita, solo per vedere i danni che c’erano stati e fare le riprese con i cellulari per poi metterli su internet e poter dire “io c’ero”.. e poi quelli che mangiano sulla povertà altrui, andando a derubare le case (quel poco che ne è rimasto) degli averi lasciati dalle persone fuggite di corsa… avvoltoi allo stato puro…
Io c’ero, non me ne vanto perché non è stata una mia scelta, mi sono trovata catapultata lì e anche quando ci è stata offerta la possibilità di rifiutare non me la sono sentita, è il mio lavoro, anche questo, ed era giusto esserci anche se all’inizio stare lì mi faceva sentire abbastanza inutile e quasi quasi sarebbe stato meglio restare nelle tendopoli a dare una mano…alla fine anche se per soli 2 giorni, anche con quel poco ke abbiamo fatto, siamo stati utili, nell’attesa che arrivassero tutti i soccorsi e si organizzassero le squadre più specifiche… ora come ora, penso saremmo solo d’intralcio lì e poiché comunque tutti sono impegnati con l’emergenza, siamo bloccati nella scuola a non far nulla, nell’attesa di sapere se ci sarà ancora bisogno di noi (cosa di cui dubito) e tornare a casa per provare a festeggiare la Pasqua con gli amici e la famiglia (noi che possiamo), in una terra che non trema, ma con la mente qui nell’attesa del rientro.